Il Piccolo museo del diario è un intenso percorso multisensoriale e interattivo nato per raccontare l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano e le preziose testimonianze autobiografiche che esso conserva.
Un percorso museale che accoglie il visitatore in maniera coinvolgente e innovativa e lo conduce per mano attraverso le scritture di persone comuni che hanno raccontato la storia d’Italia da un punto di vista assolutamente inedito. Memorie private che da storie singole e personali sono diventate storie collettive e universali, affiancandosi così alla Storia con la S maiuscola e intrecciandosi ad essa a tal punto da far parlare di “storia scritta dal basso”. La storia di un Paese che qui ritrova la sua identità più pura, quotidiana, schietta e onesta. Storie, memorie, lettere e diari che cancellano i filtri della retorica e fanno comprendere il mondo dove viviamo, il nostro Paese, la nostra società.
Le voci che si odono entrando nel museo – e che rivolgendosi al visitatore in modalità nuove e inaspettate lo sorprendono – rappresentano quel “fruscio degli altri” di cui amava parlare Saverio Tutino, fondatore dell’Archivio dei diari che nel 1984 iniziò a raccogliere queste memorie divenute oggi – letteralmente – le pareti del Piccolo museo del diario, a lui dedicato. Un fruscio che ci avvolge e ci conduce nelle stanze della memoria, trasformando la visita in un’esperienza unica fatta di suoni, voci, luci, parole che volano nell’aria e dialogano con il visitatore, sempre più immerso in un percorso intimo, in un confronto costante con sé stesso e col proprio passato.
Entrare oggi nel Piccolo museo del diario significa attraversare un pezzo di storia d’Italia, camminarci in mezzo: significa aprire idealmente tutti gli scaffali dell’Archivio dei diari, scartabellarne i faldoni, aprirne le lettere, sfogliarne i diari e ascoltare, toccare o sfiorare una delle oltre 9000 storie in esso conservate. A raccontarci queste storie sono le voci intense e profonde di Marco Baliani, Andrea Biagiotti, Tommaso Bocconi, Matteo Caccia, Grazia Cappelletti, Diego Dalla Casa, Marco Paolini, Mario Perrotta, Paola Roscioli, Maya Sansa.
Il Piccolo museo del diario è stato progettato da dotdotdot, studio multidisciplinare di Milano che all’interno del museo ha installato e programmato numerosi dispositivi elettronici, armonizzando tutte le tecnologie necessarie al funzionamento di molteplici elementi audio e video, sensori, microcontroller, luci, proiettori e computer. Il progetto si è ispirato a Il paese dei diari di Mario Perrotta (Terre di mezzo Editore, 2009).
Il Piccolo museo del diario è la naturale evoluzione del progetto Impronte digitali.
La sua rete si alimenta di nuove relazioni di anno in anno: piccolomuseodeldiario.it/la-nostra-rete/
Riconoscimenti
Nell’aprile del 2014 il Piccolo museo del diario è stato indicato dall’ANMLI (Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali) come uno dei 6 musei con le esperienze più innovative e selezionato per la partecipazione al 30esimo Convegno Nazionale ANMLI.
Il 6 novembre del 2015 il Piccolo museo del diario ha ricevuto il Premio Aiap, prestigioso riconoscimento ricevuto nell’ambito dell’International graphic design week di Milano. Si tratta di un importante “attestato di qualità” ottenuto grazie a “design innovativo, contenuti unici e soprattutto un rapporto tra committenza e progettisti dal valore strategico”.
Il 28 luglio del 2016 il Piccolo museo del diario ha ottenuto il riconoscimento della qualifica di museo di rilevanza regionale dalla Regione Toscana.
L’8 agosto 2023 la Regione Toscana conferma il riconoscimento che comporta l’accreditamento nel Sistema Museale nazionale.